Cambiamento climatico e catastrofi naturali

URAGANI, ALLUVIONI, SICCITÀ, TEMPESTE E INCENDI: IL COSTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO È DETERMINATO DALLE CONSEGUENZE DEI DISASTRI NATURALI, OSSIA 280 MILIARDI DI DOLLARI, DI CUI SOLO 120 ASSICURATI

IN ITALIA SOLO IL 5% DEI DANNI SUBITI E’ ASSICURATO CONTRO GLI EVENTI CATASTROFALI NATURALI. UN DATO CHE, SE PARAGONATO ALLA MEDIA EUROPEA, RENDE IL NOSTRO PAESE UNO DEI MENO TUTELATI.

Di fronte a certi scenari, lo stupore è misto all’incredulità e alla preoccupazione del futuro, in modo particolare per le nuove generazioni, in seguito al cambiamento climatico che, da alcuni decenni e, marcatamente negli ultimi anni, si è imposto prepotentemente dettando “le sue leggi”, in risposta all’inquinamento atmosferico che il progresso ha causato via via con il tempo. Un “boomerang”, nel vero senso della parola, di cui ci avevano ampiamente avvisati i meteorologi.

Nel 2021, i disastri naturali hanno causato, in tutto il mondo, perdite maggiori, rispetto ai due anni precedenti. Nello specifico, se nel 2021 le perdite, stimate in miliari di dollari, si aggiravano intorno ai 280, quelle del 2020 ammontavano, invece, a circa 210, mentre nel 2019 erano a quota 166.

L’incremento dei disastri naturali (e delle relative perdite) è dunque nettamente evidente; ciò che rende la stima una connotazione drammatica è che nel 2021, durante queste calamità, hanno perso la vita quasi diecimila persone. Gli Stati Uniti, tra tutti, hanno dovuto sopportare la quota più elevata di perdite, per le sciagure naturali verificatesi nel 2021, quantificate in circa 145 miliari di dollari. Sia i danni complessivi, sia quelli assicurati, sono stati significativamente superiori rispetto ai due anni precedenti.

Per quanto riguarda l’Europa, le perdite sono state di circa 46 miliari di euro, di cui 33 solo in Germania. Infatti, si ricorda che nel 2021, nel vecchio continente, le piogge torrenziali hanno provocato gravi inondazioni che hanno causato perdite devastanti, in particolare nella Germania occidentale, in cui ci sono state più di 220 persone decedute a causa delle inondazioni. I danni causati da catastrofi naturali possono ripercuotersi su milioni di vite e sulle econome di interi Stati; in questo contesto, già di per sé allarmante, si prevede che gli effetti del cambiamento climatico in atto possano ulteriormente amplificare i rischi per le aziende.

La comunità scientifica ha evidenziato come, un continuo aumento delle temperature globali (si pensi alle recenti impennate del termometro, sui 40 gradi, di gran parte del territorio italiano) potrà impattare significativamente su frequenza, intensità, estensione territoriale, durata e tempistiche di fenomeni meteorologici estremi. Tali effetti possono essere considerati i rischi fisici del cambiamento climatico; oltre ai rischi fisici, esso determina anche rischi di responsabilità civile, rischi di transizione e di adattamento. I rischi di responsabilità civile sono principalmente legati al potenziale incremento di litigiosità e possono includere, ad esempio, richieste di risarcimento da parte di Stati, città ed enti non governativi, verso aziende inquinanti del settore energetico, cause civili verso organizzatori non adempienti a norme ambientali più severe, infrastrutture e processi.

I rischi di transizione si riflettono su tematiche chiave a livello aziendale, come aspetti legali, tecnologici, di mercato e reputazionali. Secondo la Commissione Europea, sono molti i settori che risentiranno delle conseguenze dei cambiamenti climatici; pertanto, diventa rilevante esaminare tutti i rischi associati al cambiamento climatico, attraverso lenti geopolitiche. Una visione d’insieme, chiara e consapevole, permette alle aziende di fronteggiare le ripercussioni, limitando i danni economici e finanziari. Gli effetti del cambiamento climatico sono particolarmente evidenti nel nostro Paese, poiché il bacino del Mediterraneo è una delle zone in cui il riscaldamento globale ha iniziato a mostrarsi precocemente.

Tali effetti si ripercuotono, inevitabilmente, sul business; essi sono principalmente di due tipologie:

  1. incremento dei costi diretti, come alluvioni, tempeste, siccità e mareggiate, sempre più frequenti e di maggiore intensità, che andranno a gravare su responsabilità e continuità del business;
  2. nuovi rischi indiretti, come cambiamenti normativi, contesto geopolitico, interessi di mercato e requisiti finanziari che renderanno necessarie delle strategie di adattamento.

Il cambiamento climatico non è però l’unico rischio per il Paese: i rischi naturali catastrofali sono una costante; si pensi che, dal 2000 all’anno 2021, nel territorio italiano si sono verificati oltre 30 terremoti di magnitudo superiore a 5 ed oltre 40 alluvioni, mentre il numero delle frane rilevati è superiore a 500.000. Il pericolo principale, in termini di frequenze, è rappresentato dalle alluvioni, seguito dai terremoti, vento e alte temperature.

In Italia, solo il 5% dei danni subiti è assicurato contro eventi catastrofali naturali. Un dato di per sé molto basso che, se paragonato alla media europea, pari al 35%, fa del nostro Paese uno dei meno tutelati.

E’ senz’altro necessario tirare fuori dal cassetto le polizze sull’abitazione e sugli immobili detenuti a qualunque titolo, pensando ad integrare le polizze assicurando il patrimonio immobiliare anche da eventi catastrofali.   

CON LA PUBBLICAZIONE DEL QUADERNO N.13 DEL 30/07/2019 L’IVASS HA FOCALIZZATO L’ANALISI DEI RISCHI DI CALAMITÀ NATURALI, SULLA CORRETTA VALUTAZIONE DEGLI STESSI E LE POSSIBILI COPERTURE ASSICURATIVE DISPONIBILI SUL MERCATO.

Cambiamento climatico e catastrofi naturali

In un’epoca che ha visto l’Italia esposta ad innumerevoli eventi naturali calamitosi (terremoti, inondazioni, ecc.), che hanno causato danni rilevanti e, purtroppo, anche non poche perdite umane, il sistema di risarcimento, lasciato prevalentemente a carico dell’intervento pubblico, si rileva inefficace ed anche sempre meno sostenibile da un punto di vista finanziario.

Per fare fronte a tali criticità, pertanto, si rende sempre più necessario il ricorso a forme di assicurazione, create appositamente per coprire tali tipologie di rischi, ma ancora scarsamente diffuse nel nostro territorio. In questo interessante Quaderno vengono analizzate le principali fonti di rischio naturale per l’Italia (terremoti e alluvioni) e si formulano alcune proposte per l’adozione di nuove tecniche di misurazione del rischio sismico, anche e non solo, per una migliore gestione, dei rischi naturali. Altresì, viene anche presentata una simulazione dei costi di protezione assicurativa, con specifico riferimento ai rischi di terremoto e alluvione e le varie possibili soluzioni (valutando i pro e i contro), che sono al momento disponibili per i policy-maker.

EVENTI ATMOSFERICI ECCEZIONALI, OPPURE CATASTROFI NATURALI: SPESSO VENGONO CONSIDERATI AFFINI, MA IN REALTÀ, QUANDO SI PARLA DI POLIZZE ASSICURATIVE, SONO BEN DISTINTI.

OCCORRE PRESTARE MOLTA ATTENZIONE ALLE CLAUSOLE DI POLIZZA CHE PREVEDONO LE ESCLUSIONI DI COPERTURA ASSICURATIVA, OPTANDO PER L’AFFIANCAMENTO DI UN PROFESSIONISTA/PERITO ESPERTO NEL SETTORE.

Cambiamento climatico e catastrofi naturali

Molti scelgono di proteggere i propri immobili ed il loro contenuto dai possibili danni provocati da eventi atmosferici eccezionali, oppure dalle catastrofi naturali, termini spesso considerati affini, ma che, in realtà non lo sono, soprattutto quando si parla di polizze assicurative. Per capire cosa copre una di queste assicurazioni, è necessario fare chiarezza sul significato di questi concetti, in ambito assicurativo.

Gli eventi atmosferici sono fenomeni che possono verificarsi in natura, in maniera più o meno frequente e con intensità diverse. Per tutte le Compagnie assicurative gli eventi atmosferici vengono precisati nelle condizioni di polizza e, in genere, sono definiti in:

  • trombe d’aria;
  • tempeste;
  • uragani;
  • bufere;
  • grandine;
  • vento;
  • sovraccarico di neve.

Normalmente, vengono compresi sia i danni procurati in modo diretto (come ad esempio la grandine che buca una tettoia o distrugge le tende frangisole) sia quelli in modo indiretto (quale, ad esempio, un albero che, trascinato da vento forte, cade e rompe una finestra). Un’eccezionale gelata può portare alla rottura degli impianti idrici o di riscaldamento; di per sé, un danno che, a sua volta. causa delle fuoriuscite d’acqua, può rovinare i pavimenti dell’abitazione, ma anche gli elettrodomestici presenti. Per la sempre maggior frequenza di questi fenomeni, le Compagnie assicurative, il cui fine è quello di “scommettere” sulla rarità di un fatto assicurato, in modo da garantirsi un guadagno dato dai premi versati per eventi non risarciti, hanno inserito, nel corso degli anni, tutta una serie di specifiche esclusioni dalla copertura assicurativa, pur in presenza di fatti astrattamente assicurati.

Il rischio ambientale e gli effetti sulle realtà socio-economiche, dunque, è quello che preoccupa di più e, per questo motivo, le grandi aziende e le istituzioni pubbliche-private di tutto il mondo stanno già modificando le strategie di risk-management, per tener conto del clima che cambia.

L’incremento dei rischi comporta un maggior ricorso alla tutela assicurativa che, al contempo, per ridurre il proprio rischio, elabora polizze con sempre maggiori restrizioni, rispetto all’evento garantito. Per le coperture contro gli eventi atmosferici, si deve, pertanto, prestare molta attenzione alle franchigie e ai massimali e, cioè, ai limiti della polizza. L’assicurazione non copre un danno stimato al di sotto della franchigia e, allo stesso modo, se i danni fossero tali da superare il massimale, la parte eccedente resta a carico del danneggiato.

Senza alcun dubbio, è necessario affidarsi a dei professionisti esperti e qualificati di cui si avvale la nostra società, per esaminare scrupolosamente ogni minima esclusione di copertura assicurativa, prima di sottoscrivere la polizza. In ogni caso, qualora la polizza sia già stata sottoscritta, è consigliabile sottoporla all’esame dei nostri professionisti, al fine di proporre al proprio assicuratore di fiducia una o più modifiche alle condizioni del contratto di assicurazione.

SECONDO UNA RECENTE ORDINANZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE CIVILE, IN CASO DI CALAMITÀ NATURALI IL COMUNE E’ TENUTO AD ADOTTARE DELLE MISURE DI SALVAGUARDIA DELLA POPOLAZIONE, AVVISANDO SINGOLARMENTE LE PERSONE, ANCHE CON IL C.D. “PORTA A PORTA”.

La Corte di Cassazione Civile, sezione terza, con la pronuncia della recente ordinanza n. 512 del 15/01/2020, ha sancito che: “in caso di calamità naturali, il Comune è tenuto ad adottare misure di salvaguardia della popolazione adeguate e concrete, rispetto alla situazione specifica, come l’allarme, il “preallertamento” e la messa in salvo preventiva, arrivando anche ad avvisare singolarmente le persone, anche attraverso il c.d. porta a porta. Per cui, nei casi di calamità naturali, sussiste violazione da parte del Comune dell’obbligo giuridico di impedire l’evento, da realizzare anche attraverso l’allerta dei singoli abitanti della zona interessata dal pericolo, dovendo ritenere che le regole di comune prudenza impongano di compiere tale specifica attività”.  

Dunque, sarà onere delle amministrazioni comunali attivarsi quanto prima, qualora non sia ancora stata avviata alcuna procedura/istruttoria/simulazione, in modo da essere pronti per ogni evenienza.