In cosa consiste lo smaltimento?
A seguito di un sinistro o per altri motivi legati alla bonifica di un sito sinistrato, può capitare la necessità di smaltire rifiuti considerati tossici o nocivi. Un esempio fra tutti è l’amianto, molto utilizzato in tetti e coperture, ma estremamente cancerogeno. Lo smaltimento di questa tipologia di rifiuti deve quindi avvenire in piena sicurezza e conforme alle leggi vigenti e di tutela dell’ambiente.
È quindi doveroso affidarsi a professionisti in grado di guidarti al meglio in queste delicate operazioni conseguenti al sinistro e specialisti della decontaminazione, dotati delle corrette attrezzature e sistemi di stoccaggio o trasporto.
L’esperienza dei professionisti inoltre consente un’efficiente gestione dei rischi, riconoscendo per tempo le fonti di pericolo, mettendo a punto le opportune indicazioni per procedere correttamente in sicurezza.

Quali tipologie di rifiuti viene smaltita?
- amianto
- fibre minerali (KMF)
- bifenile policlorurato (PCB)
- isolanti in lana minerale fabbricati prima del 1996
- residui carboniosi e materiali combusti
- gas tossici e rifiuti chimici (residui di laboratorio, ammoniaca, cianuri, arsenico, etc.)
- sostanze radioattive e radiazioni ionizzanti
Quali sono tipologie di smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi?
Le fasi in cui si sviluppa lo smaltimento dipendono dalla tipologia di materiale, perché ciascuno di essi ha pericolosità tali che necessitano di trattamenti particolari.
Tuttavia è possibile definire 2 fasi generali, comuni a tutti
- Rimozione: consiste nell’eliminazione totale del materiale pericoloso, che viene poi smaltito in depositi autorizzate.
- Stoccaggio: le scorie e i rifiuti vengono trattati e stoccati in contenitori speciali che impediscono la fuoriuscita e contaminazione e la diffusione nell’aria di sostanze nocive.